Sulla collina di Fraelacco, in posizione privilegiata da cui si gode un ampio panorama, venne costruita dalla famiglia Caimo una villa nella seconda metà del Seicento.

Il primo “possessore” di “casa e corte, orto e prato, vigna e pascolo”, risulta essere Giacomo Caimo. La famiglia era originaria di Piacenza, trasferitasi a Udine dove ottenne nel 1548 l'inserimento nella nobiltà cittadina e, un secolo dopo, l'infeudazione della villa di Tissano con il titolo comitale. Sorta come residenza di campagna, la proprietà si estendeva su una superficie di undici ettari che comprendeva, oltre alla villa stessa, pascoli e campi. Il complesso è costituto da un corpo principale con doppio scalone esterno, due ali laterali, il parco e due corpi laterali che chiudono la corte a nord con sopraelevazioni a torre.

Dopo l'estinzione del ramo udinese dei Caimo fu acquistata dal conte Luigi Valentinis, dal 1646 investiti del feudo del  castello di Tricesimo

Nel 1877 la villa viene ceduta a Eugenio Franchi.

Nel 1893 la villa passò all'avvocato e benefattore Piero Capellani i cui eredi la abitarono fino al 1964 quando venne ceduta per divenire centro per minori in difficoltà per iniziativa del sacerdote Mons. Angelo Magrini.

Nel 1966 la proprietà è passata alla Congregazione Sorelle dei Poveri di Santa Caterina da Siena.

Nel 1967, fu effettuato un ampliamento ad est con la costruzione di un nuovo corpo destinato ad aule e laboratori. Nel 1973 una nuova costruzione ha interessato il lato ovest per adeguare l’intero complesso alle sopravvenute normative. Entrambi gli ampliamenti ricalcano la tipologia architettonica della villa al fine di mantenerne l’armonia. Il parco conserva sia la cinta muraria originale, sulla quale si rinvengono antiche incisioni, sia il pregevole portale d’ingresso in ferro battuto.


Giorgio Baiutti, storico e Sindaco di Tricesimo